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4 | le feste di s.giovanni |
Teodolinda, elesse pur Esso a protettore della Città, questo Santo costrueudo e dedicando al culto di Lui quel Tempio che noi ammiriamo come uno dei Monumenti più antichi nella nostra Città.
È inutile qui porre in campo la discussione se questo Tempio fosse o no quello antico di Marte. È verissimo che i Fiorentini ebbero il Campo Marzio, ed il Tempio dedicato a questa Divinità doveva essere situato in questi contorni, ma la maggior parte dei moderni storici concordano con l'erudito senatore Nelli, il quale giudicando dalla irregolarità dell'Architettura, contraria anche in parte ai buoni precetti dell'arte, ritiene che questa fabbrica sia composta piuttosto di rottami ed avanzi di edificii differenti. Della plausibilità di tale opinione si ha una prova nella Iscrizione Romana, scolpita in marmo, e situata inconsideratamente e quasi a rovescio per parapetto sotto uno degli archi interni del primo ordine dei Ballatoi. Da ciò si può con ragione concludere che la costruzione di questo Tempio sia avvenuta dopo la decadenza della Idolatria.
Costruito dunque questo Tempio e dedicato al culto Cristiano è certo che fino da quei tempi remoti venissero fatte delle Feste e portate offerte solenni nel giorno dedi- cato ad onorare il nome del Protettore di Firenze. Infatti si trovano memorie sicure che fino dall'anno 724, sempre sotto il dominio dei Longobardi, venivano fatte oblazioni e doni alla Chiesa di San Giovanni.
Caduto e distrutto il Regno Longobardo per opera di Carlo Magno si successe in Italia quasi per lo spazio di tre secoli il dominio del Feudalismo; questi furono i tempi più degli altri calamitosi del dispotismo e della ignoranza ; poiché lo studio veniva quasi odiato e deriso, e la maggior parte dei Feudatari stessi non sapeva leggere e molto