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lometro abbia costato di più sulle linee del piccolo scartamento di Norvegia: non parlo del costo della tonnellata-netta, perchè questo dipende dalla utilizzazione dei veicoli e non dallo scartamento, e può anzi avvenire che i piccoli convogli d’una linea ristretta possano più facilmente riempirsi, e dar così un maggior rapporto fra il peso utile e quello lordo, rendendo più economico il trasporto della tonnellata-netta. Vediamo anche al § 2.° le locomotive più vantaggiose essere le più grosse; il quadro IX ci dimostra pure la convenienza delle locomotive-tender onde risparmiare peso e guadagnare aderenza; tali locomotive mal possono adottarsi su lunghe linee e con treni veloci e di poche fermate; ma sono ottime pel caso di brevi linee, ove non occorre molto approvvigionamento, e questo può rinnovarsi di frequente. Del resto il costo delle locomotive risulta in ragione della loro forza, indipendentemente dallo scartamento e quindi da questo canto non v’ha perdita o guadagno per le ferrovie ristrette ove per egual forza la locomotiva, se pesa meno, richiede però maggior lavoratura. Infine al § 3, il quadro X ci rappresenta alcuni confronti di veicoli a diverso scartamento, da cui appare la possibilità di ottenere, con uno scartamento moderatamente ridotto, un rapporto fra il peso netto ed il peso brutto eguale, o quasi, a quello che si ha sulle migliori linee a scartamento ordinario: abbiamo anzi i piccoli vagoncini di Festiniog che hanno un rapporto molto migliore; ma questo risultato è ottenuto evidentemente a scapito della solidità del veicolo.

Conchiudo riassumendo:

l.° Si può economizzare nella costruzione delle ferrovie secondarie a scartamento ordinario:

ammettendo curve di 300.m di raggio, ritenuto che si camminerà a velocità ridotta;

sopprimendo i marciapiedi delle stazioni, con opportuno adattamento delle pedane alle vetture;

facendo nelle stazioni intermedie un’unica camera d’ufficio ed una sola sala di aspetto, cui può servire di appendice un’ala coperta ed applicando ai loro tetti, a titolo di prova, la carta asfaltata dell’Ericson;