Pagina:Le ferrovie economiche d'Europa.djvu/17


11


cui s’informò la costruzione della linea di Uttersberg, che risultò del costo di sole L. 30,085 il chil. compreso il materiale mobile; dico analoghi, perché su questa linea, il cui scartamento è solo di 1m,10, non sonovi ponti in ferro e tutte le costruzioni sono in legno, ma lo stesso spirito presiedette a tutti i lavori.

Oltre il prezzo basso del legname d’opera, che è di sole L. 26 al metro cubo, e quello delle traversine che si pagarono in qualche luogo non più di L. 0,56 ognuna, è da notare il poco costo dei terreni che per certe linee fu appena di L. 0,032 il metro quadrato in media; il che se in parte avviene per la natura deserta ed arida del suolo attraversato, è però in parte anche frutto del sistema, per cui si pattuisce il prezzo del terreno espropriando, prima di chiedere la concessione della linea, e così si evitano le estorsioni cui troppo spesso si và incontro in simile materia.

Quanto alle spese di esercizio di queste linee Svedesi, esse sono finora necessariamente minimo, le linee essendo affatto nuove, ed ammontano a circa L. 2,400 annue al chil. per due treni al giorno; aggiuntevi le spese di rinnovamento, che si appaleseranno in seguito, il totale per un tale servizio non sarà mai probabilmente per eccedere le L. 3,800 o lo 4,000 al più. Ma con tutte queste favorevoli circostanze, le linee descritte non possono avere vita propria, atteso il loro eccessivamente esiguo introito.

Cosi la linea di Boräs, (si pronuncia Borós) con un provento chilometrico annuo di L. 3,700, non potè pagare gl’interessi delle obbligazioni, che sono in mano al Governo, e ne dovette ottenere il condono provvisorio dal Parlamento; e la stessa linea di Uttersberg, così meravigliosamente economica, paga appena gli interessi delle obbligazioni, e gli azionisti si accontentano degli utili indiretti che la ferrovia arreca alle ferriere dei dintorni, di cui essi sono proprietarii.

Fa eccezione la piccola linea di Soderham ai confini della Lapponia, lunga chil. 17.6 che distribuisce un grosso dividendo, (capo IV, all. F) non punto pella economia della costruzione e dello esercizio, ma perchè gode del cospicuo introito chilometrico