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Diceria t ti (o rilieuo dal campo le dipinture de’ Talenti maefhi ; Par che habb>ano lo fpirito, fembrano animate, e fe ben non parlano, inquanto all’atto,nondimeno par, che non tacciano . Pittar* Optra tanquam viuentìa cKtantJtquid veri ro- gaueristverecund<t ndmcdurn flltnt. E non hà > dubbio, che tutte le cofe ben difegnate, e ben-» colorite da chi fappia a tempo,e luogo compartir gli fplendori.e i reuerbeti, & ofletuar giudi- ciofameote in elle i riflcUì de’lumi , e i recedi dell’ombre.non rendano nel geflo, che rappre- fearano il medefimo afpetto , che icnde la Natura ideili . Scriuefi. ch'alia Pernice dipinta -» da Protogene nell'Ifola di Rhodo volarono le Pernici. Leggeli,che il Drago dipinto nel Triu- uiratofece celiare gli vccelli dal canto , che inter/oropeuanno il fonno a Lepido . Narrali, che i Corui ingannati dalle tegole dipinte nel teatro di Claudio il bello , per rfcir dello fìnte (inedie gli retarono degli occhi. Raccontali , ch'Apelle l’imagioi altrut dipigne- ua tanto fìmili al riuo, che moltiIndouini, e_» Metopofcopi dalla faccia de’ ritratti prono» {bearono la vita , e la morte de gli huomioi, Il medefimo A pelle dipinfe vna volta vn Calia Ilo, ilquate non così torto le Caualle viue hebbero veduto, che co’nitriti, e col calpcrtio la naturalezza dell’opera approuaronó . Tale , e tanta è la forza del Colorito , e disi minuto magiftero è capace, che non è cofa alcuna corporea da Dio creata , la qual non fi poffa con colori rapprefentare , come fe vera fuffe . Dipigne il nafeere dell’Aurora, l’appari- le del Sole , il lampeggiar della Luna, il brillar delle Scelje | Rapprcfcnta l’ofcurirà della D j noe- »i