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jìt La Pittvra. parlante,la Pittura Poefia taciturna . Dell’vna è propria ma mutola facondia , deil’ altra rn’ eloquente (ìlentio . Qaefta tace in quella , e quella ragiona in quefta , onde (cambiandoli alle volte reciprocamente la proprietà dellc_» voci, la Poefia dicefi dipingere, e la Pittura defcnucre. Sono amendue ad vn medefimo fine intente , cioè à pafeere diletteuolmente gli animi humani, e co» fommo piacere conciargli. Nè altra differenza ban trà loro, fe nonché l’vna imita con colori, l’altra con parole; L’vna imita principalmente il difuori, cioè le fattezze del corpo, l’altra il didenrro,cio£ gli affitti dell'animo ; L’ vna £ì quafi intendere»» co’fcnfì, l’altra fenrire con l’intelletto ; L’vna è intelligibile ad ogni qualità di perfone.etian- dio ignoranti, l’altra non fi lafc?a intendete, fe non da coloro, che hanno ftudio, e feienza , Hor’anche le Pitture di Dio (SerenilTìmo Sir«) hanno con la Poefia quefta conformità ; Onde s’egli tanto nella creatione del Mondo, quanto nella impresone della Sindone Pittore ( come dicemmoJfT c palefato , l’rna, e l’altra Pittura fi può piamente dire, che fien Poemi; con quefta diuerfità però, che rVniuerfo è Poema, ma Poema fcrittoinvn libro indorato per tanti caratteri d’oro.chevi fcintilJano La Sindone è Poema , ma Poema fcritto in vn libro miniato per tante lettere vermiglie,che vi rofTeggiano. Quello è vn volume improntato di fette fug- gelli.come quello di Giouanni, che fono i Pianeti del Cielo; Quefto è vn volume dolce al gufto più che’l miele, come quello d'Ezechiel* !o,ch’èil foaiiifTimo frutto della Paflìone. la quello può leggere ancora chi non si Irgge»