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nondimeno (petche fi fappia il maeftro) il prò- prio nome, dire il Tale la faceui, volendo con quel tempo imperfetto dare ad intendere , che il II: cole mortali perfezione non fi troni, «_» che quelle opere,che più fonoin iflima di perfette,podono riccuere qualche menda. Quinci fi legge , eh’ A pelle pub'icand» le fue pitture , l’efponeua alTaltrui fìiidicarura, & dopò Ie_» tauole s'appiaraua per afcolcar le cenfure d«_>r riguardanti, onde biafiraaro vna volta da fem- plice contadino, fottogiacque volentieri all'» acci>fa , e cedere alla corrertione. Infine è ve- riflimo, che non è cofa daH’intellctto, & dalla mano dell’huomo tanta(tu diara,e fudata, che non fi i corrig'bile, &emendabi!e. Onde per cofa rara , e (ingoiare (i conta , che Prorogene folo in vn certo Amorino da lui gentilmente delineato, e con affetto di partialirà ftimato (crinelle , Frothogenu fteit. Hora il Creatore del mondonel dipingere tutto il quadro della Natura , febene; l'idi t cunei a qua [terrai , cytrant va/de bona ; tuttau a perche fon cofe rifpetto alla fua onnipotenza limitare, Se terminate, non (e ne pregia molta,, nè molta lodane pretende. Aggiungali à quello , che tutte fatte furono folocol cenno della fua im- periofa parola,talché il volere.il potere.il dire, e l’operare furooo in lui vn’atto folo,& vna co- fa medefima . Portavi omnia verbo virtutì: /«*. Vixit,ó fatta funt,m*ndauir,& creata funt. E perciò quando fi parla di erte creature, fempre con imperfetto tempo1 fe ne ragroni_j, fluendo fnp.tr ab»! Caeht, quando certa leget & gyro vali ab ni abyffos, quando ather* firma- tat furfum, & hbrabat fontei «quxrum, quA* «>