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Dieinii L 4; l'anima da quel centro, à cui è vna volta affida, difpiccar non fi può giamai, nè dell'anima (lumina altro corpo,che l’humano è capace. Ma della interiore , e quella auu enc quantunque^ l'anima nofha da’vitijfouraprefa , perde Tvfo dcirìntelletro, e fatta fetua de gli aff:cti irra- gioneuoli, in certo modo fi dishumana, c prende qualità ferma , fecondo la diuerficà delle_> malitiofc indinationi. Vtrfi in militi am, hu. manti» quoque ami/ere naturam . Euenit i. gilur , vi quem traniformatum viti/s videai, hominem nflimxri non poffis. Il fuperbo fi trasforma in Leone, il rabbiolo in Tigre,il rapace in Lupo, il motdace in Cane, l'infidiofo in Volpe, l’orgogtiofo in Toro, il lafciuo in Porco, il ritrofo in Afpido. Quid ergo m>f*r abili ui fut* rit peceatoribus , qui & ipfo htminis nomine._j friuantur ! Cosi di Nabuc fi legge,che fe ne_» flette gran tempo à guifa di Bue à pafcolate U fieno con gli armenti nella forefta; nè mai poti la fua prima humana forma racquifhre infoio a tanto, che la mente non ritornò in fe He ja i Conofcere Iddio, Et figura me a reuerf« e fi tne.Hauete fin qui v«duto (Serenifs. Sire) come bello,e nobile ritratto di Dio fia l'huomo. Veg. gali bota come bello , e nobile ritratto di Dio fia l'Angelo ; il quale per non eflcraggrauato dalla malia corporea, e per efler d’ogni terrena miftura libero,negar non fi può,che inquanto à quella parte non s" inalzi più dell'haomo, e non fi auuicini piùà Dio. Somiglia Iddio nella incorporeità , percioch’ egli è fpirito fchietto. Somiglialo nella eternità, perciò afe fu creato eterno ; & immortale , come l’anima , Somiglialo nella iapienza,percioche nell* atto