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D I C E R X A~ 1. J7 dst corpo fifìco organico . Seuero, ch’ella hi l'effere Geometrico di punto, e didiftanza , Proclo, ch'ella è vnica rnfieme, c moitiplice , Plutarco, & Attico, ch’ella hà due parti, par- cibile l’irragioneuole , imponibile la diuina ^ Plotino, ch’ella è vn mezo ttà l’intelletto, c‘l fenfo. Afmeo , e Theodoro , che vi hà due intelletti, Tvno contenente l'idea degli vni- uerfali, l’altro de'particolari. Aaertoe , clic tutte l’anime fono vn’anima fola . Altri affermi, ch’ella è vn mirto di tutte le coffe , perche tutte lecofc conofce . Io lafciai tutti quefti fogni indifparte ,dirò iolo f ch’ellac vna imagi ik foraigliautiffima del furf Creatore. Ad imagine di Dio è fatta adunque l'anima ra- gioneuolc, la qual da tutte le cofe può ben’ef- fèré occupata , ma non ripiena , percioche quelche cape Iddio , cofa noi* può riempire che Ila meno di Dio. Alcibiade predo Piato» nc lodando Socrate nel Conuitco , come bello d'animo,ma diforme d'afpetto, rallomigliot- h> à i Stieni, i quali chiufi rapptefentauano l’effigie d’vu Satiro co’piedi di Capra, e con_* la fittola in mano, ma aperti difeopriuano i fi- mulacri dcgl’Iddij. Volendo lignificare,clie'l corpo di Socrate era laido, & agli affètti be. fìiali affai per natura inclinato, fi come Zopi- ro della fifonomia del volto indouinato gli haueua j nè di fuora altro appariua di buono , thè l'armonia foaue della eloquenza ; ma na (corto dentro il petto teneua vno fpirito per la virtiì , e per la fapienza quali diui- jio , ilquale allhora fi dilìerraoa , quando con la dotta fauella mamfèrtaia i fuoi alti joncctti. Ma quanto ( per mio giudicio ) )S