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DlC* *1A tri. } 97 afflitte,e mifere Schiaue. Qual rifpetro adunque ri ritiene i Che cofa vitgomentaj Temete forfè le ponce autieleoate dell'acuto faettame di Parthia,diThracia,e di Scithia?Ecco il rato* roto SAGITTARIO del notlro Cielo , ch’armato anch’egli d'arco potlente , minaccia OP- PORTVNAMENTE difcoccate nelle 1 nimiche fchiere rn nembo di quadretta cele- Iti. Deh inoltrate, che qaefto Cielo quantunque fia fempre fercno, merci alla Serenità del luo Serenitfimo Sire, sà pur’anche taluolta tornare foptai Giganti, & vibrate à tempo i fui* mini d'vn’ira giufta. Fate, jrfi’à quella falfa Luna, laquale al vero Sole (\ contri pone , e fopra il noftro Cielo pretende di poggiare,rimangano fpuntate le corna,onde vota di luce,e piena di fangue vergognofamente ne cada . Maféi fianchi nobili , e generofi vogliono i cenni , e non gli fproni, perche vò ió oggiugnen- do ftimolial voftro rapido corfo ? Bafti l’ha- uerui fin qui follccicati ad imirare i mouimenti del Cielo, ilquale è però veriflìrao , che di pii) fenza concento armonico non (i moue . Anzi £ necetTaria, & indubitata cofa f per conchiu- ^ere con l’vltima circoftanza il mio difeo^ib J che mouendofì canti,e sì fmifutati corpi, e eoa tanta preftezza rotanti , ne riefea fuono , e che’l fuono fia grande , nè può efTere , che non folo gli Orbi , ma anche le ftelle iftetTe a i metri, & alti periodi del Cielo non s’accordino con foauitlima armonia . Ma dalle noftreotecehie ,auezzeagli ftrepiri di quelle cofe inferiori , ouero per confuetudine io* fin dal pii ncipio del noftto natale in ella habi- cuate non c cotal melodia saita, sì come quel» I t