Pagina:Le dicerie sacre.djvu/37

tudinem nostram. Ad imaginem per quel, che concerne alla forma; Ad similitudinem per quel, che pertiene alla natura. Ad imaginem, ecco il dominio, che hà sopra le cose corporali, e terrene; Ad similitudinem, ecco l’imperio che deve havere sopra le passioni interiori, e i movimienti del senso. Ad imaginem quanto alla ragione; Ad similitudinem quanto alla dilettione. Ad imaginem per la cognitione della verità; Ad similitudinem per l’amore della virtù. Ad imaginem secondo l'intelletto; Ad similitudine secondo l’affetto. Gli diede l’imagine, perch'egli fosse atto a conoserlo. Gli diede la somiglianza, perchè fusse inchinato ad amarlo, e conoscendolo, et amandolo lo possedette, e possedendolo fosse beato. Non bastò a dir solamente ad imaginem, percioche alcune se ne ritrovarono fatte da dipintori ignoranti, le quali sono imagini, ma non somigliano. Soggiunge. Ad similitudineam, perche somiglievole a maraviglia fù formata questa da quel sapientissimo maestro. Par che convenga alla maestà de’Prencipi grandi, e de’Regi, colà dove non fi possono con la persona trasferite, mandar l’imagine propria, accioche posta in sublime, et eminente luogo, riconoscano i popoli soggetti la faccia del Signor loro, e quali presente lo temano, e co’dovuti honori lo riveriscano. Il che fù da' Romani Augustì osservato troppo bene, la cui effigie per le Città pottata, e per gli eserciti, si esponeva ne’ publici Pretorij; e nelle insegne militari infieme con l’Aquila si spiegava. Anzi alcuni di essi in tanto eccesso, non sò s’io mi dica di superbia, di pazzia, ò d’empietà, smoderarono, che ne’templi istessi comandarono che