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3 6n II Chic lieti. La mi fura delle Selle fù pur comprefa dall'artifìcio dell’Aftrolabio, e del Quadrante, ma corti: può il comparto d’vn’ingegno an- gufto inaurare la fmifurata grandezza di tanti Heroi? Il numero delle ftelle fù pur’oflet- uato dal buono ftudio di Tolomeo,e de gli altri Agronomi; ma chi faprebbe giamii annoue- rare l’infinito numero di tanti meriti ì Le ftelle eotiofciute di poco eccedono il migliaio, c 1* imaginilegnalatc non fono che quarantotto i Ma che hanno da fare con la fchiera innume- rabile disi feelta radunanza , e con l’innume- tabilcumulodi tanteattioni degne d’effer no. tate nel Cielo ? Schiera immortale , e genero- fa , doue quanti fon perfonaggi, tanti fon fiori . Che fiori > tante fon gemme . Che gemme ; tanti fon'occhi.Che occhi; tante fono ftelle, pof- fentiad illuftratenon pur le tenebre d’vna notte , ma le notti di mille fecoli inuolti nella cali* gine dell'oblio . Gioitami di coprir con vii nu- uolo di giudieiofo (ìlentio i particolari fplcn- dori di ciafcun di voi; Imperoche crollar col dito la (labilità del medi (imo fcrmamento, ò ritener col piede la velocità del primo mobile ,imprefa mi fora perauentura più agcuole , che tutti ad vno ad vno contargli. Non farò però tanto ingrato , & irriuerente , ch’io lafci d'additar qualche raggio, e d’accennar qualche fauilla delle due lumiere maggiori , che_> tra le viue fiamme di corali delle lampeggiano nel bel mezodi quello Cielo. Beati voi , toì immortalmente beati Laz aro , e_> M a v r 1 t i o ; & quanto cumulo di glorii accidentale fi|dee aggiungerò alle voftre anime (ante qual hora le luci i quella torbida vaHc