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Diceria III. fia , e dell’Africa , fecondatore delle plaudofe_> glebe dell'Egitto, innaffiatere dell’aride , &a- renofe campagne dell’Ethiopia , produttore-» di fmifurati , e moftruofi Ctocodili; che col tuono di fette bocche ailotda i »iemi, e con_^ lo ftrepito di cento roci disfidai! mare. L’al* tro incoronare di pioppe , fertile d’ambro , e_> d’eletrOj'l cui nome tì degno di titolo reale, la cuiimmagine meritò d’ellere aferitta nel Ciclo, la cui fronte emula quella del Tauro cele- fìe , e con le corna della Luna gareggia , le cui onde poterono ammorzar le fiamme dell'incendio rniuerfa le, e dar fepoltura al figliuolo del Sole; la cui Vrnadelle proprie acqneinca» pace, prima che nell’Adriatico feno sbocchi, per le contrade Lombarde traboccando, lafcia d'ogn’intorno qusfi nc n fiume, ma fulmine.» » memorabli , e miferabili veftigia de’ fuoi fn- tori. E pure, quando al principio de'lor natali fi habbia diligentemente riguardo , quello il capo nell'intimo fuo rieouero appiattando , viene di feonofeiuta fcaturigine originato; e quefto, fe bene il fuo nafeimento non naf- conde, nafee però tale, che non fi sì fe fia_^ più picciolo doue pargoleggia fanciullo , ò grande doue tiranneggia Gigante . Non fi Rima ottimo il formenro , perche in bello, c di- letteuolepodere nato fia, nifi giudica il fuo preggio dall'altezza del gambo , dall'abbondanza de’ gufei, ò dalla quantità delle paglie ; ma dalla'pienezza della fpica, dalla fodezza de’ granelli , e dalla foftanza del nutrimento. Non confitte la perfettione della Vite_» nell’ombra de’ pampini, nella vaghezza de' tralci, ò nella moltitudine de’r/tjcci ; ma nella