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jo8 La Mvsica fine morìdifete. E SanfoneiftelTb,conta la_j Scrittura , che dopò la fanguinofa ftrage fatta de'F'liftei , vinto anch' egli da quefta necefficà, gridaua . E» fui morior. Ma pure à Sanfone )a mafcella fi trasforma in fontana. Pare ad lfmaele l’Angiolo difcuopre il pozzo. Pure à Mosi la pom;ce diftilla acque . Pur Helia s’in~, contra nel torrente di Carit. Pur’lfaia s’abbatte nel fonte di Siloè.Pur’à Dauid è recato da bere dellacifterna di Bettelemme.Ma Chriftoa(Te- tatoaltro non ritroua,ch:aflentio,e fiele . Siti», Sitia . Può ancora la fete nascere dal mangiar troppo. Per la qual cofa eflendofi Chtifto ripie^ nodi quella viuanda.dicui già ditte. Aieusciiut tfl vi faciam voluntntcm eius, qui mi fu me ; e pafciuto del pan del dolore infino alla fatietà, fecondo il profetico oracolo . Saturabitur ep- frtbrijs ; non c gran cofa , che fenta fete. Era coftume antichirtimo celebrar conia Muficai conuiti per fargli più feftiui,e giocondi. Quin- di da Virgilio fù nel parto di Didone introdotto Iopa à cantar gli errori della Luna , e le fati- che del Sole. Quindi il Sauo la giocondità della Muùca pareggiò à quella del vino. Vi- num, & Mufica Utifìcant, Se altroue. Vt Mu- fica in tonuiuio vini. Sontuofo era il banchetto nella menfa della croce apprettato da Chri* fto : Conuiuium pir.guium, conuiuium vindettiti pinguium medullatorum , vindemit defecali. Tatti i fedeli fono à quefto apparecchio chiamati . Beati, qui ai ctenamnup- tiarum agni vocali funt.Vctò è,che fe foleuano anticamente i conuitati incoronarli di rofe_j , Chrifto dalle refe n’hà feelte le fpine.e di quefte faccofi corona ; SaJuo fe non fi volettc dire, che