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Diceria II. i9f jadio,ftatua da’Troiani adorato ,& in fuo luogo pollane Tii'altla . Induftria famigliarne i quella vfàta ancera daMicol , che in cambio di Dauid infijiato d*'nemici , pofe nel Ietto vn fimulacto faito di drappi. Infelice donna,à cui è tolta non vna itn.igine van», ma la vera figu* ra della foftanza diuin»; & in vece, non d’vfLj Inafiro, ma*i'vn figl o, non perftguitato, mi Crocififlo ,tc ne rimane, quafi reliquia à maggiore affanno, vna fproportionata 'cmbianzi. Infelice Rachele , che pardi il figliuolo della Jeftra ,&a qo1 (li vd figliuolo di Holoie . Infelice Noemi, orfana d’ogni conforto , e colma d’ogni amaritudine per la perdita della tua cara prole. J.cce filini tuui •. Eccemct-r tua. Fece Salomone per honorar B;r(abea ergerle yn'altro Tfono vicino al fuo. P jitufqu* tft thronui matti rt*ii} qui feti11 ad dexttran» lini. Patterò qui .come difeorfo trito,tutti i ti- feontri, che pattano ftà il Tronod. quei Rè, e la Croce di Chrifto . Attai per hora farà s’ o dco, eh à piè della fua Croce , per fare alla madie (entirebcne ogni parricolare acceno della faa Mulica , hà fatta egli rn'altra Croce piantare, done ella fingolarmentefauoreggia. ta entra della fua paffione à parte , e con fpi- iitu.il martirio è crocifilla infieme col fuo ero- cifitfo cuore. Aflitit Regina à dextrii tuis,E fe tanto dolore pufe il petto di quella madre qua. do di bocca del medefimo Salomone vdi la ctuda fentenza. /Iffcrte mihigladium,& diui. dite infantem viuum in duai partei . Quanr<j maggiore deue etter quello di quella bella marnrizata mentre non ode parole finte, e mi- nacccu©li,maYcdeeflferriuamente ibranare il N 4 figlio, •