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116 La M * s i e a titolo volerti dìtli.Tantjuam ad taircntm txi- ftts cumgUdìjS'&fHflibus comprthtndtrt mr? perche non farà à me leci o ancor di dire , che tu come ladro in razzo di due ladri fei afHfso meritamente ; I miei primi padri rubbarono il pomo . Prineipts infittiti focij furum . Ma (U Tei ritrouato col furto addofso. Qat non rapui fune exolutbam. Eua, & Adamo volfero rapire la Somigliànzà,e la fapienza di Dio. Eritit ficut Vij/cientts. Ma tu fei condannato dalla Giu- flitia . Cum pttcatortttfftmus, Chrijìui fra ttabii mortuut t/l.O Ladro fanto, Ladro caro. Era mia quella Croce , erano miei que'chiodi, e quelle fpine ; mio era tutto il fjfcio di que’- flagclliche ti hanno cosi malconcio.A me fìdo- ueuano il fiele,l’aceto,e la lancia.Mia fù la col- pa.e miaefser doueua la pena. Mi fu per r«b- barmi ancora il cuore, volerti tutti quelli tormenti rnbbarmi. Qual marauiglia adunque , fe tta'Ladroni Conuetfì, e fe aH’vn de'due có detti così correliti vol^i? Hodit mini tris in Farad i/o. E cerco chi con ladri collama , non è gran fatto che dcH'efseroHo del rubbare pren* da anch’egli à dilettarli . Ecco vo’auima tolta fottililhmamenteda Chrifto fuor delle branche dell'infcrnal Ladrone.Et ecco Orfeo, che.# già incomincia à tirar le fiere . Fiera feluaggia età quello malandrino, auuezzo fempre ne’* bofehi à depredare i pafsaggieri : & hora da quella Mufica uon più vdtra fi fente rapire, on. de apprende anch’egli à cantare fciogliendo la lingua non meno à riprender i'impatieuza del compagno , ch'à dimandare il regno al Signore . Parmi in veggendo colà fopra due_* tronchi di Croce il Ladrone , e Chrifto , & ni