Pagina:Le dicerie sacre.djvu/289

k8o La M t si ca! qual Cigno fi pofla veramente dir purpureo le non Chrifto , candido sì per la purità immacolata dell’innocenza, ma della porpora del fuo fangue tutto colorito , e vermiglio. Del fuo candore ce ne faccia fede il Rè Sauio. Can- dor lucii e.ternt.. Del tortore riportaticene al Profeta. Quare rubrum eft indumentum tu• um ì Ma come fi accoppino bene infieme quefte due qualità di bianco, e dirotto, impariam* lo da quefta medefimi Spofa , che feppe sì ben lodar la fua voce. DileBm meut candiditi, & rubicundm. Candiditi, ecco la bianchezza del Cigno. Rttbicundui, ecco il Cigno purpureo; che fono appunto quelle due vefti.l’vna bianca, e l'altra rolla, che pur’ hoggi gli fono mette intorno. Quando il Cigno conofce edere arriuato al termine della vita, dicono, che fi ferma fopra il margiue d’ma fponda , e quiui dopò l'hauer fatto cerco circolo con l’ali, po« ftofi nel mezo , incomincia à fciogliere l’argu- tia del fuo canto. Tale appuntoparmi di vedere il mio Chrifto lunge l’amaro torrente della paflìone, pretto la rocca nua del proprio fan- gue, che in mezo tutta la corona delle creature fpetcattici.fpandendo fopra la croce le braccia, forma vn cerchio perfetcìflìmo.che fi diftende à lutee quattro le parti dell’vniuerfo . Operatiti tfl falutcm in media tura . Halli però da au- tiertire, che non fuole il Cigno per ordinario fnodar mai la lingua alle fue canzoni, fe non.* quando fpira Fauonio,venticello placido,e leggiero , genitore de’ fiori, il qual con fuoi dolci futturrecti par quafi, che lo inaiti al canto. Et anche il Cigno,di cui ragiono, all’hora appunto prende à cantare , quando quel fanto fiat» del