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17 6 La M » s i c a'. mio primo proponimento, dimoftran do dopò il numero dell'Aria la forza delle parole, che nella noftra Siringa.fi cantano . Et-eccoei alla prima canna, e qui incornalo,! la noftra me* ìodia del noftro innamorato Pai, Patrigno- fet illis,quia nefeiunt, quid facilini. O parola ineffabile, ò dolcezza mirabile , ò carità memorabile à tutti i fccoli ! Venite ò Serafini ardenti à predicar quell’amore in terra voi , che lo fornite nel Cielo, che bei» è degna della vofh j angel e» eloquenza materia di fuoco ; ò piacciatn almeno con quel calcolo accefo , con ct»i purgafte le labra d’ffai.1,tergere l’md'gnità di quella mia lingua impura , Se intubile à ragionarne. All’ ofeatar del C'ie!o fi vede fcintillare il lampo. Allo ftsndfr della pioggia fi fenre fcoppi.ire il tuono. Ocoraeer* ©ffùfcata que)la cePefte humani:à, Se òche lampo infocato d’amore . Ocomt pioueuana diliiuijdi fangue quefte fentiffimc vene , Se ò che tuono di voce amorofa. Pater igne/et il- /»>. Tutto il mondo à qnet?a morte fi conturba, tutte le coftnceuono qualchea'teratione, eccetto l’amore di Chrifto. Il Sole s'ofcura,ma non s'eflingne l’amore.La terra trema,ma non vacilla l’amore . Le pietre fi fchiantatio, ma non fi rompe l'amore. If velo fi fquarcia.ma l’amore riman fempre intiera , Fortis eli zt mors aitili». ! fuoifteflì attributi fc ns fi anno tutti in cetto modo abballati, t confali. La potenza . Vah, qui dtflruis templum Dei , & in tribut diebui rt&diflcns illud . La Sapieo^ za . Propi>etiz.a nobis , quii tfl, qui ts-pcrcnf-' //.La bootà.Si non e [Jet bic malcfachr non libi iradidifsmus tum.La, innocéza. Rtvsffl meriti.