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171 L A M V S I C A Verbo è Tempre vnitoal Padre, & è tutt’imo col Padre. Quella non porta Teco foftanza di colui, che parla ; ma quefio è confufianriale à chi lo genera. Quella alle volte è falfa.e bugiarda; ma quefto è (omma, & infallibile verità, Quella fobico formata TuaniTce, ma quefto rimane per tutti i fccoli eterno. Lafcio,che come l'Eco à gliarcenti altrui col medefimo Tuono 1 liTponde .coli cornfponde il Vetbc con Tempi- terno amore a l’amore del Padre , onde riTulta quel puro,e Tauro fiaro, che Spirito fi dimanda. £ finalmente Tc Lchohabt» nella conciliti de’fj/Iì.e nellr profondità delle grorre; Eccola pietra incauata Petra autem era: Chrifius.Ec- co le fpelonche profonde. Infcraminibus flirt. in cauerna maceri». Qui del continouo quati per tati fpiragli, rifuena I ’Echo di quefte dolc'flìme voc E quefte fon fotfi quelle voci, che Tenti G'onaiini «fot del Trono. De troni frecedibant fulgura,tonitrtia,0> voces. Tuoni di dolore, folgori d’amore, & voci d’armonia procedono dal Trono della Croce di Chrifto, Ver,!<■ quali fono appunto Tette , come quelle del Topranarrato Portico d’Athene,anzi, come «juelle del concerto del Cantore Hebreo. Vox in magnificenti». Ecco.Pater ignofee illis.Vox frtparantis ccrteos.Ecco.Ilodic mecum tris in faradijc. Vox intercidenti; flammam ignii. Ecco. Mulitrtccefilius tuus. Vox concutientis deftrtum. Ecco. Deus me»s,vt quid me dtrtli. quifliìVox fuptr aej14as.Ecco.S1tto.Vcx cìfrin- gearis etdros Ecco. Confummatum t/l. Vox in •uirtute. Ecco .Pater in manus mas commende fpititum meum . Et ecco in Tette voci,& in Tee* te parole tutto l’ordine dell’ Arpicordo di Da-