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Diceria II. 249 fica nondimeno , ch'egli in queftì vltimi accinti fparge hoggi fopra la Croce, par che culto il relìo di gran lunga vinca , e fuperi di dolcezza . In due parli principali (Sercmllimo Sire) confitte cucca la Mufica . Nell'Aria cioè, e nelle pacole . Da quefte due parti ogni Tuo difetto, & ogni fua perfezione dipendono . E che pera» mendue quefte parti perfcttiflitna, e dolcilTima fiala Mufica del noltro [’an , facilmente m’ iraagmo poterli vedere. L'Aria è numerofa, le Parole fon lignificanti. Il Numero fi confiderà nell’Aria , il Sentimento fi ammira nelle Parole . E quella, e quefte lon del pari mirabilmente muter ofe . Il numero (pet farmi da capo) è proprio dell’Aria muficalc, anzi quel, che noi Aria chiamiamo, altro propriamente non è che numero. Hora efsendo qucft'Ar'a m lette voci, & m fette paufe dii:fa , qual numero di maggior rilieuo , & eccellenza defiderar vi fi potrebbe ? l-’otentitOmo numerose d’indie bile forza grauido efsere il Settenario , non e cufa da dubitarnej& ò fi faccia d’yno, e (ei, ò di due, e cinque; ò di tré, e quattro, quanto più andre* mole fue parti minutamente difsammando, più lo rroucremo,& in Cielo.& in Tetra.e nell’ anime,e ne'corpi, e nella N-ituta ,e nella Scrittura ripieno d’efficacia , e di maeftà . Grande in Cielo primieramente è di coiai numero la pofianza , percioche tfsendo quattro i cardini di efso Cielo , diametralmente fe fteffi riguardanti, l’afpetto, che ne rifalla, pur nel Settenario è fondato, poiché dal fettimo legna fi fà,e coftuuifce la Croce , figura molto al Settenario conforme. Con fimi! nfeontro di fpatio s’allontana il Solfticcio dalla bruma , e l’£. L J qui-