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144 La MvstcaI fiero della Croce predo le genti era filmato pazzia.Nos aulem predicamusChtiflum crucifi. xu tal ude.ii ijxtdem /caudali!, gtntibus auleta fluii itiarn. Parrà vna mclenfjgine il predicate al mondo quelli comrapotli; E pure è vero,che sì farce ripugnanze fri fe Utile non ripugna* no, le diferepanze fono vmformi, le contradif- rioni fon pacifiche , anzi s’accozzano mfiemo fot per fare il concerto più mirabile,e gloriofo , Et ecco , come nella Mulica di Chrifto non fo* lo la Mufica Mondana, ma ancor l'Humana, benche in vn modo foprahumano , famigliali- temente concorre.N'è fai quella,ma l’Organica ancora vi fi ritroua , poiché le voc del Mufico cooglifiromenci della fua Mufica fi accordano be nidi mo in Seme . Ma quali fono gli Uro» menci, òSignore,,al cui fuono cempri tù la vo* ce, & accordi il canto tuo ; Non altri certo, che Croce, c chiodi. Srromenti dolorofi. Stro, menti vergognofi. Sì si, fono primieramen. ce dolorofi quelli firomenti, ma quanto più a. mari fono, tanto più dolce riufeir ne fà la fua_j Mulica il noftro diuino Amante . Narra Mo- sè , che l’inuentor della Mufica fù Tubai della ftirpedi Caino, ilqualdalle raddoppiate botte de’ martelli, «da gl’iterati llrepiti delle incudi diTubalcaino fuo germano , ch’era fabro da ferramenti incominciò à comporre i tuoni , & ù regolar le battute ; Come, che Macrobio, / Boetio attribu fcano la prima loda dicotal’ar- te à Pitcagora , il qual pattando vn di à cafo per vna Ferrarla ofseruò que’fuom ,e quelle mifu- re,onde venne pian piano ad aprir&la ftrada à quefta bella inuencione . Hor come efprime» re fi potrebbe meglio la dolciflima Mufica_*