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La M vii ex non perche eoo l'aggiunta d’vna corda la fei uerità della Mufica antica in Cromatico affai piti molle genere riuolgendo , i fanciulli a! Ia_j fua educatione comincili dalla modeftia nuociti corruppe ? Quella Mufica adunque, che Platone, e li Spartani, come perniciofa viola-, (rice de’perfetti coflumi bandirono dalle loro Città,douranno forfè i Chriftiani amare, e fe- guire? Vorremo noi fomminiftrar fiamme al bollore, falfugine alla fete, & alle feraide incli- nafioni della noftra corrotta natura, pur troppo! da fe ftelfe precipitose correnti, aggiugnere_» ftimoli ? Nò nò, lunge da noi,come dannofa,** dannabile,si fatta maniera di Mufica , PiacelTe pure alla diuina bontà, che haueflimotrà noi più torto di quc'Mufici, che con altro genere <fi canto, e di fuono modello, e ben comporto' hanno qualità di fopir gl'impeti immoderati, c di fedare le rutbofenze degli affitti, non d’ir- rirarle. E quefta è à rincontro l'altra fpecie di Mufica fodeuole , & amabile delle due, che di fopra io ri propofi, Quefta è quella, che (col teftimoniod’Homero ) infegnòil vecchio Chi- ione ad Achille nella tenerezza de gPanni Tuoi, permettendo il fauio maeftro, che quella maro , che fttinger doueua con tanto valore la__j fpada , e che tanto fangue Troiano doueua^* fpargere, trattale prima la Lira, e furto al fuo- no delle corde fouente occupata. Ilche da_^' due Prencipi dell’ vna, e dell’altra Filofofiad approuato ancora, i quali vogliono, che l'buo- mo bene inftituitofia anche Mufico, e ch«_» per moltiffimc cagioni fi debba dalla fanciullezza cotal profeilione apprendere non tanto per quella fuperficial melodiche fi fenre_>, qua ih