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D i cui i II. 117 Capitano migliore. Scipione, & Emilia no alta Romana giouentù rimprouerar folcuano,che_* li lafcialferogli honefti fanciulli a1 giuochide_» I gl’Hiftrioni concorrere con la Sambuca, e col Salterio à rrefcare. Cicerone parimente à Gaibino Confole lo Audio del ballare rinfacciò, si come fchernciioIe,e vile.Domitiano altresì po- fe fotto la cenfura in Senato rn Romano Cittadino,perche p'ùjdie troppo del canzonare,e del danzare fi dilettafle . Predo gli Egitt jera per Teucra legge vietato , che n:un gioitane fi efler- Ciralfealia palertra,nèalla Mufica. Ilche d’Al- Cibiade ancora fi legge, il qual cotal’arte, sì come indegna di ciafcun'huomo ingenuo,non folo Con ifdegno abominò,ma con odio perfrgni. tò.D’altra parte i Pitagorici,non,che non l’ab- horriffero , ma cotanto riputarono la Mufica, che 1* eflercitio della Lira haucano (opra ogni altro pef affidilo , nè fapeuano fenza l’allettamento del fuono ritirarli alla quiete. Anri nella Grecia i Mufici, e i filofofì erano tutt'irna c<>- fa;il fuono,il cantoni fallo erano li condimento de’più lieti eonuiti, e dopò I: cene foleua . comparir la Lira, la quale eflendo vna volta da Temiftoele ricufata, ne fù perciò ftimato di . meno, sì come per contrario C monc, & Epaminonda , i quali la fudetea facoltà pofltdeua- no, gli furono anteporti Appio Clandio huomo trionfale,Marco Cecilio, Licinio Craflo, Decio Siila, e CatoneCenforino; nèd’apparare a_* cantare, e fonare fi vergognarono, nè il faper ciò fate, riputarono opera feruile , ma fc'l recarono à fomma gloria. Nè folo Licurgo nelle fue rigorofe Leggi la Mufica approuò,ma etian. dioSocrate.huomoper altro fetierifCmo^eruc- K 6 nuti? ììS