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D I C * R I A II. 1IJ canto di Chrifto . Così fi dà vnione , e per- fèttione alla Mufica ; E così accorda egli con la bocca la inano , con la dottrina l’eflem- pio , con la predicanone l’operatione . E fama, ch’Orfeoco! canto, e col fuono confortale gli Argonauti à continouar l’intraptcfo viaggio , poiché fi fù dalia riua fpiccato il legno , nel quale anch’egli nauigana. E cantando, e fonando ciTotta Chrifto tutti noi , che nella naue della fua Chiefa dall'acqua dique- fto mondo fiamo agirari, ad hauer riguardo al timone, ma inficine ancora à maneggiare il remo,e non lalciar la voga E quefto appunto è il folito coftume dei maeftio di cappella , ilqual faole a’principianti tirar l'orecchio quando cantano, accioche non difcordino dal tuono, e dar loro oltracciò le regole della Mufica insù limano, in cui tutte le chiaui fi contengono. Poco nleua al Chriftiano afcoltare i diuini co- mandamenti con l’orecch’o della fede . Fides ex auditu. Se non fupplifce ancora con l'ope- re della carità,ponendo in rlo quel,ch’egli crede, Fides/ine cperibas menu» e fi. Percioche in quefto punto foio tutti i precetti della mufica noftra confiftono . In his durbus maniatis v- niuerfd lexArnmaeftramcto prattieato aliai bene da Chrifto,ilquale incomiuoò prima à fate, ch’ad infegnare , & h.;ucndo altrui predicata la pr.tìenza , la prende in fe ftefTo, e pa> tifce taoto , che non perdona alla propria vita. FuSus obeditns vfque ad morurn . Oiiefta - fanta patienza è quel manfucto Do fino, che porta in ifpalla il noftro diurno Arione ; e da cui egli fonando, e cantando c condotto à riua di quefto procellofo pelago di dolori, doue