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Drc m'< II. * i?7 to l’vninerfo corpo, par, che loia per fcruire alla Mufica farce fieno, ‘talché i più chiari intelletti fi'ofofando , e lc'pni dotte mani fendendo à sì fatta conli leratione fi fiancano. Non patio del petto, dalle etti eoneaue tombe fi era.» heilfiito canoro, e diuelta quafi da radicela voce forge alle fauci. Taccio i polmon1', i quali con vna certa rarità (onvglianre alle fpugne, e per la fua molle' materia à ritrar lo fpirito affli, atconc'a, hora per refpirar fi reftrm^ono , hora per frequentar la refpiratiooe fi dilatano, hora à gnifj di mantici da piudiei»fo fihromo- derati, l'aura fpiritale à formar la roce mandano inuer la gola . LaCcio J' artetiaafpra , li quii con m tabi) artificio della Natura daelTi polmoni fpiccaodofitnfin'o all’interno delli ■ bocca fi conduce ; e per lo cui tratto , come per t’alinone , ò per tromba , corre l’aria à fabricat la tocé. Palio il cetebro , da cui molti netui à muouere, à verfare,& à riuolgere prettamente in ogni parte la lingua procedono, e dondt_j non sò quale humorc alla medefima lingua, 8c alle fauci per la continoua fatica talhora a Ju> Ile, quaG pioggia à gocciola à gocciola fi di* fìilla . Mi firmo fol nella bocca , doue sì come ili principale officina disi bell’opra i pruni, e_» pili prorfìmi ftromenri, come lingua, palato, denti, gola, fauci, gingiue, labra, e gli altri à ciò fa re neceflarifi ragunano. Horquitn quanta induftria ,'iddio immortaleje quama diligenza della Natura ? Primieramente fù qutfta da lei collocata nel capo , cioè nella rocca , e nel- la reggia di tutto il corpo , doue la Mente Reina habira, -regna, e nfiede quafi in fuo trono leale; accioche là, doue gli occhi eCploratori, e »