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Dici it i i ir. 18T folidio alla maninconìa . -Mi manchcrebbonò il tempo,l'intelletto , e la Iena, non (enza forfè biafimo di fatietà , fe tutte per minuto del corpo humano le proportioni joleUì feguire a raccontare, hauendouene rnadìRiamente alcu- ne,oItrelepalefi .dentroil profondo delle yc- j ne, de’nerui,e dell’imime yifecreocculte , le-

quali niuno ingegno contemplando , niun*

lingua narrando, niuna mano imicftigando , nè anche quella degli Anatoinifti, la cui cru« del diligenza de’ cadaueri fpia fòttilmente_> ogni racnomu fecrcto , ha fapuroritronate ancora . Oche Cererà mirabile, ò che mirabil Salterio, ò che Siring.? ionora, e rancate à Dio I Vero è, che fe bene cella ccnipofitione , edi- fpolìtionc dell'huomo nulla hà di difeorde , è di diflonante , anzi tutte le fue parti f come dettoli c ) à gmfadi tante corde in rat j • Cetcra , con reciproca melodia connengon» inficine; nondimeno fra tutte quelle , che dt- uifate habbiam»,alcuna ve n’hà,laqual più del- l'altte atta «(l'armonia , particolarmente all» , Mufica lenfibtle è dedicata , equefta è la bocca , di cui nella fegtiente parte trsttaremo di£- fufamentc . Rcfterebbe hora ( Sereniflicn» Sire ) ch'io dalla fubliraità di quefti Mondi fu- periori alla profondità dell'infimo Mondo pió- ballì, e fecondo il configlio del Profeta , di» die* . Drfcwdant in ìnjtmum viuentcs , colaggio il mio ragionamento abballando, d mo- ftralli come fri gli ridati de'lamenti, e le feof* fedellecatene non c ancora fenza armonia il difconcerto , e come pur della Mufica fi còpia. • ce l’Inferno ifteffo . E chi sà, che forfè à quefto nonintcndefle l’antica fauol» di coloro , che