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Diceria lì. 17) r Aerologia à Saturno, perche si come qudJo i di tutti gli «Ieri giti il più alto,e di tardo mo* uimento: così queftaealtittima per la nobiltà del fuo foggetto, ch'è il Cielo, e per la difficoltà de’fuoi giudici j richiede più d'ogni altra dottrina lungo fpatio di tempo. Nó parlo poi deli’ armonica, e reciproca c6mnnicanza,con cui le fcienze tutte, qnafi in leggiadra treccia trà fe flette concatenate, fi porgono l’vna all’altra la mano.Bitta accénare, ch’elleno fon forelle nate d’vn parro;e che dalla Mufica nome di Mafe fartirono; Onde quando il Poeta introducendo Siluio à cantar le lodi di Gallo, ditte ch'ai compatir d’rna di ette, tutte l’altre in vn medefimo tempo fi leuarono iti piedi. ,, Tarn etnit errantem Permtfli ad flumina CalUtm Aonat in monta vt duxtrit vna foro- rum , Atqj viro Pbtii chsrus affurrtxtrit »m- nis ; che altro volle allegoricamente lignificare , fe non eh* l'rna 11011 rà féma la compagnia dell'altra , ne può alcuna di ette fenza l’aiuto della compagne ettercitare operationc perfetta ? e_> ch’advnfine iftetto commune tutte infi;me_» conuengoiio, cxèdinondifcordaredaltenor loro nel bel concenro dcH’anira-i > Odierni- rabil Salterio ) Ma poiché qualcofa fi à ragio- nato dgU’anitua , ragion *uole , che del corpo ancora quanto è dvbito fi difeorra . Chi non vede con quanta armonia dalla Natura , anzi dal Rettore , e Correttore della Natura fiì il corpo humano fàbricaro? Chi a6 sì,che gli antichi huomiiii tuttj cócayano in sù le dita, e có H 3 le