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Dromi* IT. *ST. , lempirai.\quella fentenz» Raccordarono PW talora, Platone, Tolomeo, & Eratoftenc, i cu» h i-riflcuiti à tonofcere, Se incendere quella ben concertar* Coft&MKtS* (i alzarono; La quale dunulìci numeri nfultantr .vogliono, chen5 folaiTKut: nella (Manza , ma ei.andio nel mo- uttaemo conlifta . L'armonia della d'Iìasza di’ Pianeti Ja Plinio , e da Cenfonn© fii detto efie- re diapifomca di tuoni (èi, e di fette inretualli » Affermano coftoro,il cerchio, ò diametro della terra tener di mifura dugentocuiquantadi}- mda ftadij, non m.c» Olimpici, o<* P.thici, ma Italici , cioè d ccutouemicinquc pirdi. Quinci adunque procedendo i Filofofi hanno titroua, to dalla fuperlkie di eda tetra a) corpo def!» Luna efler cento ventifei mila ilad'j , che fan* no lo’nteruallo d’vn tuono , e della MuficaJa propornene fefquiottaua. Dalla Luna alla della di Mercurio la metà , cioè vn fcrattuono . Di Mercurio à Venere altiettanto, ch’c vn’al- iro femituono. Da Venere al Sole vn. triplo , quafi vn tuono, e mezo,che Ci chiama Diapére; e dalla Lana ii duplo, e mezo, ch’è il Diatefsa- roo. Dal Sole poi alla ftella di Marte tanto appunto vogliono, che Ha d'interuallo , quanto dalla tetra alla Luna, e quefio fà vn tuono » Da Matte à Gioue la metà,che fà il fenvtueno » Altrettanto da Gioue à Saturno , ch’c vn’aU tro femituono. Da Saturno al fommo Cielo vn fefquiplo, ò vn’altro femnuono . Talché da efso Cielo (Iellato al Sole lì compie il Diatef* làron di due tuoai, e mezo . £ dal medefimo Ciclo alla fommità della terra hi fei tuoni, c!a quali rifulta la Sinfonia del Diapafon , onde la machia», tutta del Qelo è aimonizata Haii'»