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146 La M v s i c a'. «Ji'cc di tutta la d’U'na natora (parlo ingiunto alla origine, non inquanto al tempo) Iddio ter- ribile , e formidabile ( che tanto monta l’in- t:rptetationediquel nome Greco) onde fu à lui in particolare allignato l'attributo della po- tenza.da n:uno al^ro prodotto,effendo egliprin» cipio della eterna produzione ; di tutte lecofe genitore, perche tutto le cofe creò . Ma nafco- fto dentro latebre ofcure .ecaliginofe , peref- fer impenetrabile à gl’intelletti de' mortali.' Pofuit Umbra! lal'bttlum fuutn . Nttbet, cJ» caligo in circuita cittt. Alcuni confusero quelle due Deità, & volfero, che trà Pan, e Demo* gorgone non fufse differenza alcuna , Et ecco: l’vnitàdell’eflenzatrà Padre, e Figlio, che_» quantunque perfonalmente dilìinti , in quaa- to però alla (oftanza diuina fonoamendue vna cofamedefima . Quello ifteffo Panfù creduto dagli Arcadi efsete il Sole, come quello eh.' è aattore, e Signore di rutta la vita mortale ,■ e per tale ne'templi al fuo culto dedicati lo re~ nerauano . Volete fomiglianza più conuene- uole al Saluatore, il qual come Sole di Giufti- tia , Solefopramondano , e fpirituale , renne co’diuini raggi della fai gratia à difgombrate le tenebre del peccato , onde di fe fltfso d<ce- ua : Tgofumlux mundi ? Era biforme il cor, pò, eSatninala fembianzadi Pau per l'accoppiamento del Capro, edell’huomo . La qual doppiezza ci dà ad intendere il marauigliofo innefto delle due nature geminate in Chri- Ho, non già ferina, &humana,ma hurnana, e dmina col miracolofo modo del legame hi- poftanco congiunte infieme. La forma htima- na è ntratcodclla diuimtì , percioche difsej Id*