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tatua ì EkiAXVEL. Di voi,òCarloEma- nvell.o, di voi ,& à voi ragionaIfaia, percioche pulando eglià pofleflordi terre, nonpof- fono (eccettuato Chrifto, à cui principalmente connengono)adaltro Emanveilo,che non fia Preucipe, efiere indirizzate le fue paro le. E di che potete dubitare ò voi, ò la vo- ftra terra , mentre fotto I ombra di qaell’ali vi dimorate > Due dite pure à quell’Aquila confidentemente. Sub -umbra alarum tuarumpro- . ugt me. F. vi fornirete da lei rifpondere beni- gnamcte.Sub vmbra mea requie/eite.Gìotin- ni adunque à gran ragione douete del poflefTo di quefta Tela informata del dmino ritratto,& à gran ragione di effa cotanto vi pregiate . Introducano pure gli altri Prencipi fupetbi(sì come già il Rè Ezechia fece) gli Ambafciadori ftranieri à vedere i loro fecreti ripoftigli, & i ricchi gazofilaci j de gli ori ; e de gli aromati. Ma Carlo alla curiofìtà de gli hofp ti pere, grini faccia folo della fuafacra Guardarobba, di sì pretiofo arnefe corredata , ambitiofa mo- ftra . Credeua l'antichità , che le fculttire di Dedalo , fe non erano ben legate, prendeffero la fuga, e fi dlpartifTero. Voi gelofo della perdita di quefta miracolofa Pittura, accoche_« fdegnofa per tanti peccati del popolo non Kab. bandoni dicendo con Ofoa ; Liberai» Unum mentrilana meam,qi<t eperitbant ignomi- niam ei«i;e con Geremia. Curanimus Bai] lo. ntm rtontji fanata, derelinquamus e am ; J’haucte cófaldifTime funi di vero amore ftret- ti,& incatenata,onde potete bc dir con la Spola, Tenui eumjttc dimittam. La collocae nel F } >