Pagina:Le dicerie sacre.djvu/136

D I CS R I A I.* 117 ffns) ftìùjtìi nt> suìDZ» p.ù pittiob fa coup partire à voi altri? Frumento^ vino ftabiliuf tum. Hò ftabiliro il fondamento delle (ue gra- dezze in guifà che nó può dar più crollo . Frumento, & vino. Fauori temporali, fluori fpiri- tuali; doni terreni,e doni celcftì; grane naturali, e grat'e dittine, Fertilità di paefe , fecondità di fuccclfione;abbondanza di ricchezze, vbbi* denza di fuddiri, virtù nelle operationi, fortuna ne’pericoli ; prodezza in guerra, fenno in_* pace. Eccoui ilfotmento. Fafcia di Chrifto, imagine di Chrifto, piaghe di Chrifto , fangue di Chrifto,Chrifto ifteflo. Eccoui il vino. Qual cofa di maggiore , ò d’vgual rilicuo dadifpen- fàr mi refta » Tibi pofi k&c fili mi vi tra quid facmmì Quefto medefimo penfiero accennato prima da Ifaac per Giaeob, paroe che foffe poi dallo fteffo Giacob efprefl: mente confermato àGufeppe, quando hauendo moribondo acconcio il teftameato , e difpofto di tutte le fue facoltà con gli altri figliuoli, à lui riuoltofì, gli lafeiò anticipatamente vn legato particolare.. Tollefartem tuam , quam tuli di manu A- merrbéi in gladio,^ arcumto. A tutti gli altri Prencipi ( come detto habbiamo ) hà lafcia- ta Iddio qualche cofa della fua heredità . Ma tu fei l’amato ( dice egli ) tu fei il caio,tu il pri. uilegiato fingolarmente. Tu farai herede come d‘vna parte auantaggiata oltre i tuoi fratelli. A te voglio che tocchi de’ beni paterni quella patte,quam tuli dtmanu Amorrhtti in gladio^ areu meo,quella tela vergata del mio fangue ; quella fi può dir propriamente parte mia , e non d'altrui, perche, torcular calcaui f*lut, lo fon quegli, chc dagli artigli del^