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ir o LÀ Pitttra {apiemilfimi i Pittori ; onde (ì legge , che M* rrodorofuda gli Athcniefi mandato à Paolo Emilio «come Pittore per adornargli il rtionfo , e come Filofofo per ammacfttargli i figliuoli.Ma qual dotctina fu giamai, che pareggiato quella della Sapienza irteli* , cheta* ccnJo ancora n’infegna , e le cui pitture folo per ammertramento noftro fon fatte. SnoIe_» Pittore illuftre, po che bella imagine hà iauo- rata,darla a’fuoi allieui àcoppare, i quali eoo tutto l’ingegno fi sforzano Sfarla conforme sU'elfempio del mneftro. Cosi proprio fece il Verbo incarnito,Capit le/us factre,deindt da. rere. Qui vult venirepo/l meabmgttfernetip- fum , tolUt crucine fuam,&/equatur me. E- xemplum tr.im meum dedi vobis,vt quemtd- rnedum tgo feci ,it*& vos faciali] . Quindi ciafcuno de'fuoidfcepoli prefe fedelmente da qucflo esemplare , apparte apparte la maniera imitando , e gloriandoti con Salomone ; Txtmplo didici difciplinum : Ecco Giacomo . Xxtmplum ucciditi fratres laboris ,& pati enti*. Ecco Pietro . Chri/luipiffus eft prò nebis , vebis rtlinqumi tximplum, vi fcqvamini ve- /ligia rius.Ecco Paolo . Imitatoris mei tjlote -y fitti' & Chrifli, Sparfero indi coftoro , e fmalrirono quelle copie col mezo della fanta_j predicanone per diu<rfe parri del mondo . Kos autem prtdicamus le/um Chri/lum cruci/i• xum . Ingratiflimo è qoell’buomo , ilqual non diuienne di quefta Pittura imitatore iiu* d'ofo, ingegnandoli con tutte le forze di cor* nfponderc affctuiofamcnte à tantoamortj . La vefta infanguniata di Cefare dimoftrata al popolo da Maicantooto , lo mofTc tanto à