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DlCIRIA I. JOf fcufimi la diumirà eterna) più cortefe del fenò dello ifteflo Padre ; quelle lo rinchiude imper- fcrurabile in guifa, che gli fleflì beati lo poflo- no bcn'apprendere.ma non comprendere ; Tu lo publiclii al mondo quale,c quanto egli fi fù, & etiandio agli occhi indegni de’ peccatori nc fai fpettacolo vmuerfale, in modo che quel che per fede ofcuramente fi crede , in te per gratta chiaramente fi vede, e gl'mcomprenfibili fecre- ti di Dio in te fon diuenuti vifibili facramenri.O Lino fantiflìmo, feminato in Cielo, e nato in^» terra,dal lo Spirito fantofeeódatn dalla diuinità vegetato,dalla carità adufto , dalla morte fuel- toidal fangue irrigato,dalle lagrime macerato, pefto da martelli, pettinato dalle fpine, rotto da'clvodi,imbiancato dalla innocenza, filato dalli fapienza, innafpato dalla pietà, tefTuco dalla gratia , piegato dalla fepoltura. fpie^ato dalla fede,cucito dalla religione. O Tela, anzi òtelo, chetrafigi il cuore al Prencipe delle tenebre . O Velo, anzi ò veilo.piu ricco del vello degii Argonauti, e più prodigiofo di quello di GeJeone. O Velo,anzi ò vela, con cui la cotn - battuta nauicella della Chnftiana religione.» ‘folcando quefto amaro mare approda felicemente alla riua della perpetua falute. E vero, che la fede gitta l'ancora, la coftaza fondi l'arbore,la fperanza prende il vento,la carità muo- uè 1 remi,la perfeueranza regge il timone.l'vb- bidienza (tende le farte, 1 humiltà fpalma il palamento,la prudenza volge la calamita, la giu- ftiriafà la fentinella, la dottrina fcarica l’arti- glietie, 1' elTemp'o fp:ega la bandiera. Ma tu Velo fei la vela,che gonfia d.ill’aura feconda delio Spinto fanto la conduci al porro del ve- t s ro