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to* La PiTt vsa! eminente fopra tutte l’imagi ni de' dieci Pittali collocare il fuoritratto. Nèpoteua maggior fegno di gratitudine dimoftrare il popolo Chriftiano al fuo Capitano celefte vincitor del- 1' Inferno i e liberatore dell’anime, chedi- Ipiegare nell’ ampio teatro di ciuefta città interne col gloriofo veflìllo della battaglia 1*effigie fua (anguinofa, ma trionfante. Felicif- fimo Lino, in cui fi vede fenfibilmenteil ri- tratto di colui, eh’ c maggiore di lutti i fenfi. Più felice del Prefepio doue nacque ; quello lo vide frà partorì , & animali vili, tulovederai frà baroni, e perfonaggiillurtri. Più nobilcj de! Tempio douedifputò ; quello l’accolfe fan- eitilloacerbo, tu raccoglierti nel maturar degli anni. Piti degno del monte Tabor doue fi rras*- figurò; quello lo mito candido,e luminofe, to lo mirarti fanguinofo.& ofetiro. Piò honorato del Caluario doue fali ; quello 1’ hebbe trà il lezio aVcadaueninfepolti, tu Thauefti condito d’aromatici,& odor feri rnguenti. Più gloriofo della Croce doue morì ; quella lo fortenne nella parte fellamente delle fpalle, cu lofoftenefti in tutto il corpb intiero . Più beato della Sepol» «Tira doue giarque; cucila lo toccò innolto nel lenzuolo,tu lo toccarti difcoiicrto, & ignudo . Più chiaio {'con pace dirollo del facro aitato) delTHoftia doue fi tranfurtaotiòj quelTa lo contenne i nuifìbile,tu lo conrc ncfti vifibile.Più fortunato (fiami .'ecito d’ardir cotanto) del Ventre della Vergine doue s’incarnò; quello l’efpofe patibile,e mortale,tu l’cfponerti imp iiTibiIe,& immortale. Più faum'ro l'ncrdommi il Paradi- /o) del Paradifo irteflo ; quello lo riceuette in gloria,tu lo riceuefti in miferia, 5tò per direte