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ioo La Pittvra lira <Iefiftere ; perche quefto purpureo manto J tinto di quel (acro colore , di cui pur dianzi ragionai, non potrà difendere con la tua aucto- rità Torino dall’armidi rotti coloro, clic vorranno infettarla ? Se il Simulacro di Pallade xi- pofto nelTempiod’llioera fchermo alle rocche di Troia contro le fpade de’Greci ; perche quefto ritratto del vero Iddio fpiegato nella ^ piazza di Torino non gli farà riparo contro le fchiere de’Barbari ? Se l'imagine della madre , traslata da Aladino nella profana mefehita , era cuftodia fatale alle mura di Getufalenime ; perche l’imagine del figliuolo trafportata nella Chiefa facra di CARLO non guarderà Torino da tutti gl'infortunij, e da tutte l'infi- die nemiche ? Se Io feudo, incuierafcolpito Gioue, creduto celefte daNuma Pompilio, ha- uea virtù di francheggiar Roma da qualfitio- glia feiagura; perche quefto arnefe fabricato dal fabrieator del Cielo, e dipinto del fuo verace ritratto, non haurà portanza di fchermir Torino da qualunque auuerfuà ? Se Demetrio non volfe Rhodo mandare à fuoco, potendo diftruggerla., econqmftarla, per non ardere il Bacco di Protogene ; nè gli rincrebbe condonando la perdita alla pittura di perdere l'oc» catione della vittoria, perche la fpadadella diuina giaftirianon perdonerà à Torino per hauer riguardo à quelta gloriola Pittura , fatta non da mano humana, ma dalla propria mano di Dio?Viui adunque Ccuroò Tonno,nè temere mentre ricourerai fotto la protettione disi fatto (cudo.che contro te l'ingiurie della Fortu. na preuagliano,ò che gli aflalti de’nemici t’of- feudano, Imperochc ( con dico Tarmi degli