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Diceria L 97 okt*v9H>no al paragone del fuoco fi proua_j £ E la proua di quefto colore adai più Huo pur al fuoco fi è fatta, nc il fuoco gli hà tolto punto de Ila fua viuace bellezza. Il che gran_* tempo innauzi fùpreueduto, e predetto dal Profeta Euangelico. Cum ambulnutrit ia igne non comburerti, ©■ fiamma no» ni debit in ttd E opinione, chc'l cuore humano, quando egli infetto è di veleno, non polla dal fuoco edere offefo ; onde del cuore di Germanico fi racconta, che metto sù le bragc infocate non (ì poti «lai concimare. E non difs’10, che la Sindone eia li cuoce di Chi irto ? Cor {unta dabuinfi- tnilitudim mpiSnr*. Hor quefto cuore crj_* auuelenato d'amore , qual marau’glia/e ripugna alle fiamme,e da! vigore del fùocó fi difen. de’Nafcc in alcune parti delle Indie vn lino vi- uo.Asbcftino chiamato,ilqual parrccipàdoqua- fi della qualità della Salamandra, dellafiramla, ò delia Pantatbe , 111 niezo alle fiamme pollo , arde,e non fi confuma. Ma qual Imo fi può die Tcramente viuo più di quefto, ilquale 111 sè la vita iftetta contiene ? Viuo , anzi viuificantc in gu>fa , che dalla fua viuacità ij fuoco ideilo mollificato perdendo ogni fiu polTanza gli cef de . Parue nel fecolo antico miracolo grande, eh' vna tauola, iu cui Demone Atbemefedipinto haueua Teifeo, Hercole.e Meleagro, tré volte fulminata , e mai cancellata non falTe_>. Ma quanto maggior miracolo, che <juc(U_« Tela , in sui fi vede il celefte Campione ritratto, aliai di que'trè valorofi Guerrieri più forte, percolfa ttè volte, qtufi da tré fulmini, dal lei re, dal fuoco, e dall'acqua, non folo intiera., & intatta fi fetbi, ma fi poliica, & affini ? Pofc Le Dicerie, E Ne-