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tremito di affanno improvviso ed acuto. Al lume della lucerna io vidi i suoi occhi scintillare di collera e la donna, muta e dolorosa ch’io avevo sempre conosciuta, cambiarsi in padrona — quasi in ribelle.

Ma la serva si era messa a ridere grossolanamente. Uova?... Crema?... Non era già con le poche lire, che il padrone le dava per le spese di casa, che essa avrebbe potuto mantenerci a leccornie!..

Scrollò le spalle e tornò in cucina.

Allora una gran cosa accadde, che mi riempì di terrore. Mia madre si alzò, violenta, livida di collera e, senza più curarsi di me, si gettò, come una pazza, a traverso la casa. Le sue parole senza senso, le sue esclamazioni di una brutalità non mai udita, echeggiavano per le camere vuote, insieme al rumore dei suoi passi precipitati. Che cosa faceva ella?.. Non osai saperlo. Restai immobile, sulla mia sedia, sotto la lucerna, dinanzi alla tovaglia di dubbia bianchezza.

Ma, all'improvviso, il suono violento del cam-