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A EDOARDO...


Mio caro Edoardo,

Tu mi hai voluto molto bene, fratello — ed ora, nel momento di morire, una grande tristezza mi prende di ferire la tua bella giovinezza, d’un colpo che, forse, non si attenuerà mai.

Ma bisogna pure ch’io ti parli, prima di morire — bisogna pure che tu sappia perchè io parto, poiché tu solo, della mia famiglia — tu, che, quasi, appena mi conosci — io amo di quell’ardente e vivo amore, che ha la benedizione della Natura, e che è la poesia unica della vita. Chi ho più mai, io?... Io non ho più alcuno, che mi tenga con legami di sangue. Non importa se gente v’è che potrebbe, che dovrebbe anzi tenermi: quella gente è lontana da me, più che per la distanza mate-