Pagina:Le confessioni di una figlia del Secolo (1906).djvu/77


— 69 —

Ah! Paola mia ... se l’ora non fosse tristissima, se non avessi sul cuore l’orrendo peso dell'inutilità di tutti questi miei amanti, io troverei straordinariamente comico questo rendiconto finale, questo bilancio amatorio, a cui, con tanto discernimento pratico, io faccio premettere la suddivisione in classi.

Ed invero, malgrado tutto, io rido un po’, ora, mentre questo mio passato d’amore mi sta dinanzi, con così lacrimevole aspetto. Quanti rapimenti, quante belle estasi, quanti trionfi intimi, ogni volta che mi pareva di avere trovato! Allora il petto mi si allargava in un ampio sospiro di sollievo: tutto il mio corpo riprendeva vigore e sanità; io mi drizzavo sulla vita ed alzava la testa, come un fiore reciso, pietosamente messo nel calice pieno di acqua. Era dunque vero!... L’aurora si levava... Che meraviglia di tinte! che impromesse di meriggio splendido! E che mèsse di felicità da cogliere a piene mani, a piene braccia, come una ebrezza!

Ed io mi buttava a capo fitto nell’avventura,