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verso a tanti amori e ad infinite delusioni! Io, oggi, a trentanove anni, alla vigilia di morire, sento ancora invincibile il bisogno di vivere di quella sensazione — sofferenza e desiderio — che mi pervase la prima volta, ch’io posai le labbra sul tuo collo... e di provare quel languore e quella irrequietezza insieme, che mi facevano afferrare qualsiasi cosa, anco un guanciale, con la folle ansia di spegnere con i baci un ardore sconosciuto ... E questo bisogno io sento ancora perchè, pur dopo aver tanto amato ed aver tanto, quasi con rabbia impaziente, cercato e cercato, io ho ritrovato troppo tardi, troppo tardi quelle sensazioni ... mentre ho consumato tutta la vita nella nostalgia di ritrovarle! Della stanchezza di questa nostalgia — insieme ad altre! — io muoio oggi, perchè è la disperazione — con altre, con altre! — di non poterla soddisfare ormai più, quella, che rende intrepida la mia mano quando conduce alle labbra la bevanda, che non perdonerà.
Ma io ti vedo stupire. E non è senza ironia che io ti vedo stupire! ... Se tu fossi una donna comune