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sata nel mistero, io mi scervellava a ricercare, nei miei innocenti impeti di acerba femmina, il quid oscuro, da cui movevano, e che mi sembrava atrocemente colpevole...
Ricordi? tu eri magrina, in quel tempo: avevi un piccolo collo, sottile come uno stelo — e pure i primi baci di donna che soffre e che desidera, io te li ho dati lì, su quel sottile collo ... mentre tu pettinando la massa dei capelli ribelli, chinavi la testa. La piccola Paola gettava, a volte, un grido e si metteva a ridere ... ma spesso, meno paziente, mi tirava dei calci, indispettita che il mio intempestivo intervento le avesse mandato in malora l'architettura monastica dei capelli! Che bimba indiavolata eri, allora!
E le nostre chiacchiere? Ti ricordi, Paola, delle nostre chiacchiere? ... Alla sera, quando ci portavano via il lume e noi restavamo al buio nei nostri letticciuoli, il sommesso bisbigliare cominciava. Tu eri piccolina; ma avevi già quegli occhi aperti ed azzurri e quella tua testardaggine di opinione, che mi ti faceva rispettare.