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Non risposi. L’angoscia mi soffocava. Accennai di sì col capo, piangendo.
— C’è una lettera anche per te, Paola mia... Tu mi hai voluto molto bene... Ma me ne vorrai, ancora, dopo averla letta?...
E poiché io singhiozzava più forte.
— Chi sa!... — mormorò, mentre alcune lacrime scendevano dagli occhi spenti, e si perdevano fra le cavità delle gote.
Io le afferrai le mani e non le risposi, se non baciandogliele con tutta la più straziata tenerezza. Non amarla più!... Non amarla più, ora che la vedevo morire, e così? Non era forse, quella morte, una rivelazione?... Non mi diceva essa che quella donna, che avevo creduto fino a quel giorno, se non felice, almeno serena e forte, era invece un’altra delle tante, ed occulte, vittime della vita?
— Oh mia Viviana! — balbettai tremando — Ancor più ti amerò.... Non hai tu sofferto? Non hai tu lottato?... Tu muori e paghi la partita perduta, povera vinta!... Come vuoi, dunque, ch’io non ti ami di più, per la tua stessa sventura?