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cuore ed al palato, così a tutta la esteriorità della materia ed a tutta la interiorità dello spirito, che esso si converte quasi in un connaturato ed imprescindibile istinto. E tu mi piaci, o mio Fabrizio, tu sei tutto entro lanima mia come una luce, ed entro le viscere mie come un appetito: tu mi piaci, tu sei la mia ghiottoneria, la mia predilezione, il boccone di vita che si morde con delizia e si trangugia con voluttà ... O adorato !...

Nel mentre io scrivo, piangendo, dinanzi al velo delle lacrime io ti vedo ed alle attrattive tue, — che già completamente vinsero la mia anima ed il mio desiderio — il velo del mio pianto accresce l’aureola di mille gemme scintillanti, come attorno alla nicchia di una divinità. Ed è per ciò — che tu mi ti mostri ancora l'unico signore del mio pensiero e della mia carne — che, dinanzi a te, ancora una volta con la mia tenerezza mi prostro, si come già, con tutte le membra tremanti di amore e di gratitudine, io mi prostrai tante volte nelle divine ore passate.