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A  FABRIZIO.




Ogni giorno, io lo so, tu vieni, Fabrizio, alla mia porta, e domandi con ansia mie nuove — ed ogni giorno il tuo amore, che è grande ancora, ti fa scegliere i fiori più belli, perchè io ne abbia la felicità di sapere che tu mi pensi ancora con amore. Di questa tua tenera sollecitudine io ti ringrazio, con tutto il cuore e con tutte le viscere — che sono tuoi — ma tu non sai, tu non sai, adorato, che i tuoi fiori, anziché allietare di nuova gioia la mia convalescenza, vanno tristemente profumando le ultime ore della mia agonia. Tu mi credi presso a guarire, Fabrizio... ed io, invece, sono presso a morire! ...