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il vostro viso lungo ed un po’ emaciato ed un po’ pallido, i vostri lunghi capelli dorati, la sottil peluria d’oro che vi orlava la bocca come una cornice preziosa, e scendeva sul mento e si distendeva sulla guancia. Una grande fronte, due grandi occhi, una grande bocca sanguigna, come se avesse addentato entro delle carni palpitanti. E su tutto ciò — che era divinamente fresco e maschio al tempo stesso — un velo di malinconia e di sogno, un ritmo di amarezza e di sconforto — una nuvola d’incenso sopra un ostensorio.

Quanti anni avevate allora, Tristano?.... Venti, non è vero?...

Che deliziosa miseria di età!... che tenue fardello di vita sulle spalle vigorose!...

Subito io lo vidi che eravate un fanciullo. Squisitissimo si — ma un fanciullo ’... e chinai gli occhi e colle mani, ormai raccolte, mi occupai a riordinar la moneta entro il borsellino.

Ma voi parlaste, ed io vi ascoltai. Che cosa diceste in prima?... Qualche amabile frase vuota, certo — e sul tempo, e sulla galleria, e sul va-