Pagina:Le confessioni di una figlia del Secolo (1906).djvu/275


— 267 —

Un minuto dopo le mani vostre versavano, nelle mie inguantate, il danaro raccolto e gli occhi miei si levavano ai vostri — stupefatti — Che cosa accadde?... qual fluido inatteso da me si distaccò per avvolgervi?... Oual mistero leggeste nel mio volto — nello sguardo e nella bocca?.. Oual tremore scorgeste, nelle piccole mani guantate, che si protendevano verso voi, fuori del mantello, in una mossa di mendicante che implora l'obolo? Vi parve, forse, che la mia preghiera — che le mie mani tese a raccoglier le monete — implorasse da voi l’elemosina della vostra raggiante adolescenza? Fui io che caddi soggiogata a voi, o foste voi che cadeste soggiogato a me?...

Io non so — o, pur, credo sapere che io fui ad avvincervi. Voi eravate troppo bello, e troppo bimbo — perchè, oltre la scintilla che guizzò nelle mie fibre e le destò, in un subito eccitamento — qualcosa di più saldo, di più poderoso mi imponesse la vostra dominazione.

Ma come eravate bello, e come eravate bimbo, Tristano! — I miei occhi guardavano con stupore