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e fascinose cose: dei baci squisiti, dei fiori, dei bomboni, dei ninnoli — ho avuto delle colazioni splendide e riconfortanti, allietate di primissimo Moét Chandon e di spiritosissime conversazioni ... Ma non ho avuto l’unica cosa, a cui anelava con tutta la foga di una vitalità compressa e tardi fiorita: la passione vera, grande, travolgente; la sensazione nitida della pienezza reciproca della nostra attrattiva.

Malgrado ciò, non crediate ch’io ve ne abbia serbato rancore mai. Voi siete restato sincero e mi vi siete dato per quale eravate, senza artificio e senza inganno. Di voi, voi mi avete offerto tutto ciò che potevate offrire, ciò, di cui la natura vi aveva abbondevolmente fornito: la vostra bella persona, le vostre robuste facoltà di amatore, lo scintillìo del vostro ingegno, l’eleganza della vostra ricchezza, la vanità del vostro doppio titolo. A tutti questi splendidi doni, voi avete saputo non mai far perdere il cospicuo valore con quelle, non infrequenti e pesantissime miserie, che infestano i più fervidi amori: non siete mai