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Perchè, Riccardo?...

Nel seguilo, riprendendo il dominio di me e del mio spirito smarrito nel turbine di una tanta passione, infuriata, prima, nel mio cuore e nei miei sensi, io compresi la ragione della sua fine miserevole, in contrasto del gloriosissimo inizio.

Gli è che voi, leggiadro libatore di baci femminili, non avevate potuto veder senza preoccupazione, senza, quasi, sgomento, la nostra dedizione tourner au collage come voi, amabilmente e francesemente, mi spiegaste poi, quando, cessato l'imperversare, ci ritrovammo, a tesser ciarle nel salotto della cugina Matilde. Cotali vostri argomenti, io, del tutto, approvai — rammento — e vi assicurai, anzi, che, a me pure, una simile prospettiva era parsa stucchevolmente monotona ed, anco, pericolosa; né ebbi vergogna di così parervi, a mia volta, una leggiera ed anche un po’ lurida cacciatrice di maschi.

Ma la verità non la sapeste mai, perchè io preferii quella vergogna, che colpiva me, all’altra che colpiva voi. Che cosa avreste, infatti, pen-