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solleticate dalla elevata esteriorità della vostra situazione sociale, e dalla intrinseca elevazione del vostro spirito!
Io mi abbandonai, dunque, a voi, adorante ed allucinata, con tutti gli spasimi di una prima colpa, e tutte le delizie di una prima passione, selvaggiamente felice della rivincita e divinamente commossa dell’amore, opulenta di tutti i tesori della giovinezza del corpo e del cuore, vibrante di orgoglio, di tenerezza, di voluttà, di devozione ebra, ebra, ebra!...
Io vedo ancora, come se qui, dinanzi a me, esso spiegasse la seduzione del suo artistico confortevole, il vostro appartamentino di scapolo, ricco e noto. Ogni cosa, in esso, spirava eleganza e mondanità. I mobili erano bassi, morbidi e ricurvi, come braccia tese ad accogliere le membra esauste di carezze; i tappeti eran folti, le finestre velate, i fiori odorosi, nè mancavano i buoni cordiali alle forze e le ottime sigarette di Egitto...
Compresa di riverenza e di ardore io giungeva, un po’ tremante ed un po’ ridente, come una