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sostanza, fra una borghese nobilitata, in carcere, ed una regina a spasso, non v’è differenza di decadimento: il «castigo», come lo chiama la società, è di eguale valore.
Ed ecco dunque che queste due donne, che hanno tenuto per mesi e mesi il cartellone dell’attualità; attorno alle quali per mesi e mesi si è accanita con infaticabile costanza la curiosità della folla; la vita delle quali, a brano a brano, è stata gettata in pascolo alle bramose canne dell’opinione pubblica — ecco che queste due donne non si appagano di ciò che di loro fu mostrato o fu detto, nè si adattano al giudizio che di loro e di loro azioni fu tratto, nè si acquietano alla sentenza che della loro personalità intima e sociale fu data. Sorprese ed oppresse dalla bufera, nella quale furono travolte, intimorite dall’infierire della volgarità collettiva che su loro si era buttata come sopra una preda squisita, queste figlie del secolo tacquero finora.
Poi, simultaneamente, come se un impossibile accordo le avesse unite in un medesimo proposito, elleno escono dalla passività e dal silenzio, scuotono il
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