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{{Pt|lemento, che a voi, espertissimo di femmine, dasse il doppio piacere del nuovo nel sentimento e dell’inedito nella voluttà.

Ma, per quanto preparata, anzi matura, a subire la vostra lussureggiante seduzione — seduzione di spirito e di forma, di nobiltà e di fama — seduzione, sopra ogni altra irresistibile, della passione che, scendendo da voi mi avviluppava come in un’onda di vivissima luce — io non mi abbandonai subito. Tutta la mia vita precedente mi schiacciava, è vero, con la sua imposizione; tutte le costrizioni dell’anima e della giovinezza, lottanti contro tutte le idealità ed i desiderj, mi eccitavano fino alla follìa; le recenti lacrimevoli delusioni del mio matrimonio mi empivano di ira e di una spaventevole smania di rivincita. Ma, caro Riccardo, non si ha invano appreso, o dai libri o dai pulpiti, quelle massime morali che, all’atto pratico, ed al raziocinio, si saranno magari mostrate inutili e sciocche, ma che non si sono perciò meno abbarbicate nel convincimento; non si è invano udito tuonare l’opinione pubblica,